Pagamenti delle Pubbliche amministrazioni: Trentino, Umbria e Veneto le regioni virtuose
A quanto rilevato a novembre (dato relativo a fatture emesse fino al 31/10/2015) dati a novembre 2015 sui pagamenti delle Pubbliche amministrazioni relative agli ambiti delle Amministrazioni periferiche dello Stato, Enti del Servizio Sanitario Nazionale, Enti Locali e Regioni e Province autonome, il tempo medio di pagamento della PA per le imprese trentine è 62 giorni, per quelle umbre 71 e venete 81 giorni.
Quasi un paradiso rispetto ai 149 che in media sono costretti ad attendere i la Calabria e ben 18 giorni in meno rispetto alle media nazionale che è di 99 giorni.
"Le imprese a 34 mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo di recepimento della Direttiva, soffrono ancora in modo eccessivo un comportamento sleale e contro la legge. E’ infatti ancora lontano il termine ordinario di 30 giorni stabilito dalla Direttiva Comunitaria sui pagamenti 2011/7/UE - recepita con il decreto legislativo 9 novembre 2012 n.192; termine derogabile in alcuni casi non oltre i 60 giorni.
Tenuto conto di un limite di 60 giorni per acquisti del Servizio sanitario nazionale e di 30 giorni per gli altri settori della Pa e considerata la distribuzione funzionale degli acquisti di beni e servizi della Pa – per il 43,7% per funzione Salute e 56,3% per altre funzioni – si calcola che il limite massimo dei pagamenti della Pa dovrebbe essere di 43 giorni, ben 56 giorni in meno di quanto avviene oggi” afferma Luigi Curto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.
Anche dopo gli interventi varati a partire dalla primavera del 2013, l'Italia rimane il Paese europeo con il più alto debito commerciale verso le imprese per beni e servizi che, per la sola parte di spesa corrente, è pari al 3,0% del Pil.
“Le cose stanno lentamente migliorando –spiega Curto-. Dal massimo di 93,7 miliardi nel 2012, nel biennio successivo - grazie alle politiche 'sblocca debiti' – i debiti hanno registrato una riduzione di 22,1 miliardi, arrivando a 71,6 miliardi nel 2014. Ma siamo ancora lontani da quanto previsto dalla legge e soprattutto da quanto avviene nel resto d’Europa. Basti pensare che analizzando i soli 300 enti più virtuosi, emerge che anche in questo cluster della Pa che paga più celermente, se ne trovano 137 (il 45,7%), che pagano oltre il limite massimo previsto dalla legge. Nel complesso gli enti virtuosi ‘veri’, cioè quelli che pagano entro i limiti di legge, rappresentano solo il 13,4% della spesa complessiva mentre dopo 34 mesi dall’entrata in vigore della normativa, per l’86,6% della spesa complessiva rimangono disattese le prescrizioni della Direttiva europea”.
“E’ per questo –conclude Curto- che insistiamo con la nostra proposta della compensazione secca, diretta e universale tra i debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese. Si stima che in un anno i versamenti allo Stato dalle imprese fornitrici utilizzabili per la compensazione è di 25 miliardi, importo che rappresenta oltre un terzo (34,8%) dei 71,6 miliardi di euro a cui ammonta il debito della P.A. nei confronti delle imprese”.
14 gennaio 2016