Mappa dell'attrattività fiscale in Italia

Secondo l’indagine di Confartigianato sul peso della fiscalità locale per una micro impresa-tipo (soggetta ad IRPEF composta da 2 lavoratori indipendenti e 3 lavoratori dipendenti a tempo indeterminato che ha in proprietà un immobile produttivo), il Veneto è 5° nella speciale classifica nazionale delle regioni per “attrattività fiscale” basata sui 5 tributi locali principali (addizionali Irpef, Irap, Imu, Tasi).

Il fisco locale + la “tassa sulla tassa” relativa all’indeducibilità dell’IMU, pesano su una micro impresa-tipo veneta per 10.317 euro pari a 2.063 euro per addetto. Il “risparmio fiscale” rispetto alla media nazionale (pari a 11.164 euro) è di 847 euro all’anno per azienda.

La Campania è la regione dove le micro imprese pagano di più: 12.547 euro, pari a 2.509 euro per addetto. Mentre il territorio più favorevole è la Valle d’Aosta seguito da Sardegna, Friuli e Basilicata.

Dall’indagine nazionale è emerso innanzi tutto che tra il 2011 ed il 2014 il 76,8% dell’incremento di pressione fiscale è imputabile alle addizionali Irpef, Irap, Imu e Tasi. Tasse che complessivamente, nel 2014 (Mef, 2015), hanno raccolto 70,5 miliardi di euro.

Una recente analisi svolta dagli esperti della Direzione Politiche Fiscali (Confartigianato, 2015) sulle modalità di applicazione dei tributi comunali sugli immobili ha evidenziato un aggravio del prelievo fiscale sulle imprese causata dalla indeducibilità, che genera l’effetto perverso di ‘ulteriori tasse sulle tasse’, con un extra gettito di IRPEF ed IRAP per l’impresa-tipo che ammonta a 916 euro, incrementando dell’8,9% il prelievo locale dei cinque tributi.


(Fonte: Confartigianato Veneto)