Favorevoli le previsioni imprese in Piemonte per il 4° trimestre 2015

Nell’ambito della collaudata collaborazione tra Confindustria Piemonte, Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Confindustria Piemonte presenta i dati dell’indagine relativa al quarto trimestre 2015.
L’indagine conferma i segnali positivi emersi nelle due rilevazioni precedenti. Il clima di fiducia rimane favorevole. Gli indicatori anticipatori ritrovano anzi vigore dopo l’assestamento di giugno, mentre quelli a consuntivo restano allineati ai valori dello scorso trimestre, in netto progresso rispetto alla negatività degli anni di crisi.

Nel comparto manifatturiero, la maggioranza delle imprese prevede un aumento di produzione e ordini; il saldo ottimisti-pessimisti migliora in misura abbastanza significativa rispetto alla rilevazione di giugno. Si consolidano le attese sull’export.

L’ulteriore aumento del tasso di utilizzo degli impianti (ormai allineato alla media storica), la stabilità del ricorso alla CIG (seppure ancora superiore al livello precrisi) e il buon equilibrio del carnet ordini confermano la tenuta della ripresa in atto da inizio anno.

Anche nel settore dei servizi, le previsioni rimangono ottimistiche, con indicatori sostanzialmente allineati a quelli rilevati a giugno. Anche gli indicatori a consuntivo non si discostano dai valori degli scorsi trimestri. In particolare, rimane marginale il ricorso alla CIG; il tasso di utilizzo delle risorse aziendali resta elevato.

«Le valutazioni espresse all’inizio di settembre - commenta il Presidente di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato – confermano e rafforzano le aspettative positive da parte delle nostre imprese. Ciò mette in luce come i progressi realizzati nei mesi scorsi avessero basi solide. D’altra parte, non possiamo nasconderci le preoccupazioni per la fragilità della ripresa europea, ancora troppo dipendente dalla dinamica dei mercati esteri e fortemente condizionata da variabili extraeconomiche. La crisi legata al tema delle emissioni degli autoveicoli può avere conseguenze negative sul nostro indotto, per il settore automotive in generale e per la nostra economia, così come il rallentamento dell’economia cinese, che si aggiunge alla permanente debolezza di Russia e Brasile».

Riportiamo in dettaglio i principali risultati dell’indagine, condotta su un campione di oltre 1.200 imprese manifatturiere e dei servizi.

Comparto manifatturiero.

Per le quasi 950 aziende del campione le attese sui livelli produttivi rimangono ottimistiche; anzi, il tenore dei giudizi è più positivo  rispetto alla precedente rilevazione. Il saldo ottimisti-pessimisti migliora di 7 punti rispetto a giugno, passando da +1,9 +8,6 punti percentuali.

Analoga tendenza è riferibile alle previsioni sugli ordini totali. Le attese restano positive e il saldo ottimisti-pessimisti si rafforza salendo da +1,1 a +6,7 punti percentuali. 

Migliora anche l’occupazione: il saldo passa da +2,8% +5,0%. Il 18% delle aziende prevede di fare ricorso alla CIG, una quota identica a quella di giugno.

Tiene l’export. Il saldo passa da +8,9 a +10,3 punti percentuali.

Un segnale incoraggiante viene dall’ulteriore consolidamento del tasso di utilizzo della capacità produttiva (73,1%), ormai sostanzialmente allineato al livello “normale”.

Stabili gli investimenti: la quota di imprese con programmi di un certo impegno (23,2%) si attesta sui valori dei mesi scorsi.

Stabile anche la composizione del carnet ordini: il 22,0% delle aziende ha ordini per meno di un mese, quasi la metà (il 49,7%) ha ordinativi per un periodo di 1-3 mesi, il 16,1% per 3-6 mesi, il 12,2% per oltre 6 mesi.

Stabili i tempi di pagamento. La media complessiva è di 90 giorni; sale a 124 giorni per la PA, in calo significativo rispetto ai livelli prevalenti 2-3 anni fa. E’ fornitore degli enti pubblici circa il 18% delle aziende manifatturiere.

 

Il clima di fiducia migliora nella maggior parte dei settori. In particolare, le aspettative si rafforzano nei comparti alimentare, cartario-grafico, tessile-abbigliamento e delle industrie varie (gioielleria, giocattoli, articoli sportivi, ecc.).

Nel comparto alimentare le attese solitamente migliorano sensibilmente nel IV trimestre in previsione del periodo natalizio e il 2015 non fa eccezione. Nel comparto cartario-grafico, le previsioni delle imprese ritornano positive dopo oltre 5 anni. Anche nel settore tessile-abbigliamento il saldo recupera dopo la flessione dello scorso trimestre.

All’opposto, peggiorano lievemente le attese dei comparti chimico e della gomma-plastica, pur restando favorevoli.

Prosegue purtroppo la crisi profonda dell’edilizia e indotto, con indicatori fortemente negativi; qualche debole segnale di stabilizzazione viene solo dagli impiantisti, ma anche in questo caso il quadro resta sfavorevole.

Nel settore metalmeccanico, le attese su produzione e ordini si rafforzano; il saldo ottimisti-pessimisti guadagna oltre 7 punti rispetto a giugno. Il dato aggregato deve molto al miglioramento dell’andamento dei comparti automotive e aerospazio. Come abbiamo già osservato, nel comparto dell’aerospazio oscillazioni anche molto ampie sono fisiologiche e dunque il dato trimestrale non è sempre indicativo. In parte ciò vale anche per l’automotive; lo scorso trimestre avevamo rilevato una forte caduta degli indicatori dopo un trimestre molto favorevole. A settembre la grande maggioranza delle imprese ritorna ad attendersi un incremento di produzione e ordini. 

Significativo è il miglioramento registrato dal comparto della meccanica strumentale; nell’industria elettrica-elettronica e nei prodotti in metallo il clima di fiducia rimane positivo, anche se nel primo caso il saldo peggiora lievemente.

 

Comparto dei servizi

Le circa 300 aziende del campione sono ottimiste sulle prospettive per il prossimo trimestre. Il saldo ottimisti-pessimisti sui livelli di attività (+11,1%) è sostanzialmente allineato a quello registrato a giugno (+13,2%). Analoga tendenza è riferibile alle attese sugli ordini totali: il saldo passa da +9,9% a +8,3%.

Prosegue il trend di crescita dell’occupazione: il saldo (+8,7%) è in linea con quello dello scorso trimestre (+9,8%). Il ricorso alla CIG è attestato ai minimi fisiologici (5,1%).

Il tasso di utilizzo delle risorse (83,9%) rimane elevato. Stabile la quota di imprese con programmi di investimento di un certo rilievo (25,6%). Non varia in modo apprezzabile la composizione del carnet ordini: il 9,9% delle aziende ha ordini per meno di un mese, il 34,5%  ha ordinativi per un periodo di 1-3 mesi, il 14,8% per 3-6 mesi e il 40,8% per oltre 6 mesi.

Stabili i tempi di pagamento. La media è di 71 giorni: il ritardo sale a 116 per la Pubblica Amministrazione (in leggero calo rispetto a giugno), con cui ha rapporti di fornitura circa il 45% delle aziende del campione.

A livello settoriale, quasi tutti i comparti esprimono attese favorevoli. In particolare, le valutazioni più ottimistiche riguardano le imprese del comparto turistico e dell’ICT; più caute invece le aziende dei trasporti.


(Fonte: Confindustria Piemonte)