Non c'è ripresa senza piccola impresa

Il rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato (11° Rapporto Annuale) descrive un’Italia che continua a cercare la strada per risollevarsi dalla crisi, attraversata dalle spinte riformiste impresse dal Governo ma ancora frenata da vecchie inefficienze e resistenze al cambiamento.


I numeri del Rapporto rendono quindi giustizia all’impegno e alle capacità degli artigiani e dei piccoli imprenditori ma mettono anche a nudo i ritardi che tengono l’Italia distante dalle media dell’Unione europea. Fisco, burocrazia, credito, tempi di pagamento, infrastrutture materiali e immateriali sono alcuni dei fronti sui quali la battaglia del cambiamento non mostra ancora vittorie apprezzabili, secondo il Rapporto elaborato dall'Ufficio Studi Confartigianato.

Comunque, come in passato, ancora una volta sono gli artigiani e le piccole imprese a ‘brillare’ per lo sforzo di mantenersi competitivi e di cogliere nuove opportunità di mercato. Quello dei piccoli imprenditori è un mondo in piena metamorfosi.

I valori della tradizione manifatturiera italiana rimangono ben saldi nel loro Dna ma l’innovazione è la parola d’ordine che, sempre più, guida le loro scelte per intercettare le nuove esigenze dei consumatori e cavalcare la domanda dei mercati internazionali.

Le tecnologie digitali sono le ‘armi’ che permettono alle imprese di tutti i settori, di produzione e di servizio, di affrontare le nuove sfide della globalizzazione.

Nel Rapporto viene esaminato il quadro macroeconomico, le dinamiche dei prezzi, della crescita, del credito e del mercato del lavoro.  All'interno vengono proposti i risultati preliminari dell'indagine promossa da Confartigianato che evidenziano le intersezioni tra tecnologie digitali e le matrici produttive nelle MPI, evidenziando l'utilizzo delle tecnologie digitali e  le differenze tra le imprese digitali e le imprese con tecnologia di produzione tradizionale.

L'analisi sulla spesa pubblica si concentra sulla scarsa qualità dei servizi pubblici locali in Italia e propone una analisi sul posizionamento dei comuni delle regioni a statuto ordinario rispetto ad erogazione dei servizi, fabbisogni standard e relativa spesa.

Inoltre si evidenzia che il basso ritmo di crescita mette in evidenza il ritardo del recupero per l’economia italiana: nel confronto internazionale effettuato nell’arco del decennio 2007-2017 gli Stati Uniti registrano un
PIL in salita del 14,9%, l’euro zona segna una crescita cumulata del 4,2% mentre l’Italia registra un livello del PIL inferiore del 6,1% rispetto a quello di dieci anni prima.



Numeri Chiave dell'Artigianato Italiano (11° Rapporto Nazionale )

Microimprese (fino a 10 addetti): 4.185.081, il 95,3% delle imprese non agricole né finanziarie

Occupati in microimprese: 7.657.247, il 46,6% degli occupati in imprese non agricole né finanziarie

Piccole imprese (fino a 50 addetti): 4.365.545, il 99,4% delle imprese non agricole né finanziarie

Occupati in piccole imprese: 10.876.729, il 66,2% degli occupati in imprese non agricole né finanziarie

Imprese <20 addetti: 4.222.442, il 98,3% delle imprese non agricole

Occupati in imprese <20 addetti: 9.197.217, il 58,0% degli occupati in imprese non agricole

Imprese artigiane registrate: 1.347.820, il 22,3% delle imprese registrate

Imprese artigiane nate ogni giorno del 2015: 338.



(Fonte: Confartigianato Imprese)