Export manufatturiero? Bene USA ed extra UE
L’export manifatturiero veneto conferma il ruolo di locomotiva della nostra economia e si attesta, a giugno di quest’anno, a 27.900 milioni di euro. Nel ranking nazionale è preceduto solamente dalla Lombardia (circa 54.322 milioni di euro) e pesa per ben il 14,1% sul totale Italia. In termini dinamici si posiziona all’8° posto con una variazione di +7,1% rispetto al I semestre 2014. Le regioni più virtuose sono state Basilicata, Lazio e Molise. E’ questo il quadro che emerge dalla ricerca condotta dall’ufficio studi di Confartigianato Imprese Veneto sui dati Istat appena rilasciati.
nel I semestre 2015, secondo i dati diffusi dall’Istat, in Veneto le esportazioni sono aumentate di +7,1% rispetto ai primi sei mesi del 2014, registrando dunque una dinamica migliore rispetto al dato nazionale (+4,9%). La Lombardia, pur mantenendo il primato, ha registrato una variazione più contenuta (+2,4%) e al di sotto della media nazionale. Gli unici dati in contrazione riguardano le esportazioni made in Puglia (-1,8%), Marche (-3,3%) e Sicilia (-9,4%).
Nel dettaglio provinciale regionale, in questo momento a soffrire è Padova che, diversamente dal 2014, ha però evidenziato una dinamica in leggera espansione (+1,6%). La migliore è stata invece Belluno (+13,1%), seguita da Treviso (+9,3%). La maggior parte dell’export made in Veneto proviene dalle province di Vicenza (8.576 milioni di euro) e Treviso (5.797 milioni di euro).
I Paesi della UE28 fanno ancora la parte del leone visto che circa il 58% delle esportazioni manifatturiere venete è diretto verso di loro ed hanno aumentato di +6,2% le loro importazioni dal Veneto con punte in Regno Unito (+18,0%), Polonia (+13,5%) e Spagna (+12,4%). La Germania, con un aumento pari a +3,7%, si conferma il principale Paese importatore intra UE (13,2% dell’export veneto); segue la Francia, con il 9,8% dell’export manifatturiero veneto. Diminuisce invece di -2,1% l’export verso l’Austria e di -1,8% quello verso la Romania.
Ma è l’export manifatturiero extra UE a registrare un aumento più significativo, +8,5%. Incremento imputabile al traffico verso: Messico (+30,9%), Stati Uniti (+23,0%), Cina (+13,5%), Turchia (+10,0%) e Svizzera (+9,8%). In sensibile calo invece l’export verso la Russia (-31,4%); più contenuto invece il dato relativo ad Hong Kong (-3,1%).
Considerando in dettaglio i settori di attività economica (manifatturieri e non), rileviamo che quelli che hanno contribuito maggiormente all’export veneto sono: Macchinari ed apparecchiature nca (19,7%), Prodotti delle altre industrie manifatturiere[1] (10,4%), Articoli in pelle -escluso abbigliamento- e simili (9,1%), Apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (7,6%) e Articoli di abbigliamento –anche in pelle e pelliccia (6,1%). Rispetto al I semestre 2014 sono diminuite le esportazioni di Prodotti farmaceutici (-1,1%) e di Prodotti tessili (-3,2%).
Crescite più virtuose hanno invece riguardato le Bevande (+10,6%), i Prodotti della metallurgia (+10,9%), i Prodotti delle altre industrie manifatturiere (+12,3%) e i Prodotti alimentari (+12,5%).
(Fonte: Confartigianato Veneto)