Da Sondrio una donna estratta dalla pietra: Floriana Palmieri

Una storia che potrebbe iniziare con .. “C’era una volta”… quella dell’artigianato legato alla pietra ollare in Valmalenco e Floriana Palmieri è un esempio moderno di chi ha saputo reinterpretare le tecniche del passato rendendo la pietra ollare ancora viva. Parliamo innanzitutto di storia perché la parola "pietra ollare" deriva dal latino "olla" che significa pentola ed i ritrovamenti testimoniano che recipienti in pietra ollare erano prodotti fin dall'epoca preistorica nelle Alpi, ma anche nella penisola arabica, da cui sotto i Romani raggiunsero il Mediterraneo. Anzi, non è da escludere che di là quella tecnica sia arrivata nell'ambiente alpino.


Dall’antichità, questa roccia grigio-verde era usata per fare i laveggi, pentole e contenitori dalle straordinarie proprietà termiche usate per cucinare e la stessa tecnica tradizionale per tornirle è ancora usata oggi. Ma Floriana Palmieri, nel corso della sua ricerca verso nuove forme e nuove tecniche, ha trovato una applicazione per questo materiale tradizionale nel campo dei complementi d'arredo e degli oggetti di arte ornamentale.

Nella sua bottega d’arte l’espressione dell'artigianato artistico ha piena realizzazione grazie al talento e abilità professionali che permettono a Floriana di creare esemplari unici dove incisioni, bassorilievi e graffiti in questa pietra sono frutto di intervento esclusivamente manuale usando solo punte di acciaio, speciali scalpelli e sgorbie.

Floriana Palmieri però, si è evoluta grazie alle attività di ricerca verso nuove forme e tecniche, ha trovato un'applicazione per questo materiale anche nel campo dei complementi di arredo e degli oggetti di arte ornamentale. Abbinamenti ad altri materiali, titanio dipinto in elettrolisi, mosaico, vetro, terracotta, rame, argento, hanno fatto sì che i suoi lavori abbiano ricevuto ampi riconoscimenti in Italia e all'estero.

Le sue opere sono state presentate anche in occasione dell'Esposizione Universale di Brisbane (1988) e di Aichi in Giappone (2005).

Per la sua capacità di coniugare tradizione, talento artistico e abilità professionali, nonché per la sua continua ricerca verso nuove forme e tecniche nell'utilizzo di questa pietra, che rappresenta un elemento distintivo del territorio di Sondrio, ha ricevuto il Premio Donne Impresa Confartigianato Lombardia 2015.