Al via il primo piano energetico regionale in Veneto

L’adozione da parte della Giunta Veneta del Piano Energetico Regionale (PER) e l’invio al Consiglio per la sua definitiva approvazione, è una di quelle notizie destinate a impattare in modo importante sull’economia e l’ambiente della regione Veneto. Un provvedimento importante ed atteso da anni da parte dell’artigianato veneto ed in particolare per tutti i settori del comparto casa.


Il PER traccia non solo un futuro fatto di energie rinnovabili ed efficientamento energetico degli edifici ma prende un impegno importante anche per il futuro del  territorio.

Il documento, che detta le linee di indirizzo e di coordinamento della programmazione in materia di promozione delle fonti rinnovabili, di efficienza e di risparmio energetico, oltre a perseguire l’aumento dei kilowatt prodotti da fonti rinnovabili, infatti, tende a raggiungere l’obiettivo del risparmio energetico attraverso l’ottimizzazione spinta di ogni forma di energia prodotta: coibentazione delle strutture edilizie, cogenerazione, sistemi di controllo intelligente nei consumi.

La produzione energetica interna regionale, da rinnovabili e non, copre oggi il 43% dei  consumi energetici che ammontano a circa 11.000 ktep (1 ktep equivale a 1000 tonnellate di petrolio e a 11.628 MWh).  Il mondo artigiano della casa avrà un grande ruolo di informazione e realizzazione di tutte quelle opere che possono aiutare a far fronte a quel 57 per cento di deficit sostenendo la riduzione dei consumi da fonti fossili, promovendo l’incremento di produzione da quelle energetiche rinnovabili e sostenendo l’utilizzo efficiente dell’energia.

Il traguardo principale che le norme impongono di raggiungere attraverso l’attuazione del Piano  è denominato ‘burden sharing’ ed è il target vincolante di produzione attribuito sulle energie rinnovabili alle Regioni.

Una ripartizione che stabilisce in quale misura ognuna di esse deve concorrere all’obiettivo nazionale in materia di sviluppo delle fonti energetiche pulite previsto dalla Direttiva europea 2009/28/UE, che per l’Italia è pari al 17% del consumo energetico lordo; per il Veneto è necessario garantire che il 10,3 per cento dell’energia termica, elettrica e dei trasporti, complessivamente consumata, provenga da fonti rinnovabili, quando attualmente tale percentuale è circa del 7,5 per cento.



(Fonte: Confartigianato Veneto)