Il cibo del futuro? Parte dalla Calabria la sfida per la spirulina

La Oil Fox s.a. è stata tra le prime a produrre biodiesel nel Sudamerica e nel suo percorso di sviluppo e diversificazione ha avviato anche la produzione e commercializzazione di alga spirulina ai fini alimentari. Il Centro Studi DEI con sede in Calabria sviluppa progetti di innovazione tecnologica nel settore dei rifiuti ed opera sia in Italia che all’estero, in particolare nel centro e sud dell’America.

Oil Fox Italia srl, o come dicono i loro soci per brevità OFI, ha sede in Calabria ed è partecipata dalla Oil Fox s.a. con sede a Buenos Aires e da alcuni componenti del Centro Studi DEI.

L’incontro avvenuto per caso, come raccontano i soci calabresi, e la condivisione innanzitutto a livello etico della comune filosofia di porre al centro il lavoro  l’aiuto sociale a discapito della pura speculazione finanziaria, hanno portato alla nascita della società italiana.

OFI lancia non solo una sfida nel settore della produzione delle alghe ma anche a livello culturale; infatti non vogliono essere chiamati start-up ma si definiscono una “NEO” e si propone nel settore delle biotecnologie per produrre alga spirulina che a detta di molti, all’Expo di Milano è stata protagonista, è indicata come il cibo del futuro.

Infatti la spirulina contiene diversi eccipienti che contribuiscono al miglioramento della nostra alimentazione ed è ricchissima di proteine, a parità di peso ne ha il 30% in più della carne.  La OFI non propone business-plan ma percorsi di affari a chi vuole intraprendere la produzione di spirulina e non cerca partner bensì compagni di avventura.

La OFI ha sviluppato un sistema integrato di impianto produttivo per la spirulina che aumenta la produzione giornaliera, rispetto alla coltivazione tradizionale, di 10 volte rimanendo sempre all’interno delle cosiddette coltivazioni biologiche. Inoltre il sistema integrato, che rende autonomo l’impianto sia sotto il profilo energetico che degli alimenti da fornire alle alghe, può essere realizzato a bassi costi che incidono positivamente sui ricavi annui, realizzando un TIR che nelle ipotesi pessimistiche supera il 60%.

Tuttavia i soci della OFI ci tengono a precisare che non vendono impianti o attrezzature ma in una stretta collaborazione, con i diversi soggetti interessati a produrre spirulina, forniscono tutte le informazioni necessarie per ottimizzare le rese e contenere i costi. Naturalmente OFI è in grado di chiudere il ciclo produttivo attraverso l’acquisizione diretta di tutte le quantità prodotte e successivamente commercializzarle nel mercato internazionale.

Già in Argentina ed in Colombia hanno due impianti integrati che producono la spirulina e che già commercializzano sul mercato. Anche in Italia è iniziata la sfida, in Calabria già sono in fase di progettazione due impianti per la produzione, che vedranno con l’inizio del nuovo anno la loro realizzazione.

A tutti i suoi produttori, siano essi italiani che sudamericani, il gruppo Oil Fox chiede la cessione gratuita di alcune quantità di spirulina che saranno utilizzate per sostenere i progetti di contrasto alla fame nel mondo della FAO e dell’ONU.